Fenomeni luminosi ed Ectoplasmie



Fenomeni luminosi ed Ectoplasmie


Fenomeni luminosi
Possono assumere, durante le sedute medianiche, le più varie forme e grandezze; e la forma più frequente è quella globulare. Si tratta ora di rapidi bagliori, ora di fiammelle, ora di globi che volteggiano, che si avvicinano ai presenti, che si muovono spesso con palese intenzione.
Nelle esperienze di Genova, descritte dal Bozzano, si osservò «che luci bellissime cominciarono a scaturire dal tavolo; indi dalle mani, dal petto, dai fianchi, dal grembo di quasi tutti i componenti la catena. Una di tali luci, eccezionalmente bella, viene a scaturire fra le mani del dott. Venzano, il quale, a titolo d'incoraggiamento verso l'agente occulto, prorompe in un evviva allo spirito-guida John. A tale esclamazione risponde bentosto dall'alto un fragoroso battimani di forze invisibili».

Anche il Crookes osservò e descrisse fenomeni luminosi con la medianità di Home. «In piena luce - egli scrive - ho visto una nube luminosa volteggiare intorno a un eliotropio posto su un tavolo accanto al muro, spiccarne un ramo e portarlo a una signora; e qualche volta ho visto la stessa nube luminosa condensarsi visibilmente, assumere la forma di una mano, e portare attorno piccoli oggetti». Nel caso esposto si apprende che la nube luminosa si trasforma a un certo momento in una mano, ed ho citata l'osservazione al fine di rendere edotto chi legge sul concatenamento dei vari fenomeni parapsicologici: infatti dal fenomeno luminoso si passa in tal caso al fenomeno di materializzazione parziale.

Con il rev. Stainton Moses si realizzavano pure potenti fenomeni luminosi sotto forma di colonne fosforescenti, di luminosità diffuse, rassomiglianti ora a comete, ora a stelle, ora a nubi; e spesso le colonne luminose si trasformavano poi in figura umana perfettamente visibile per quanto trasparente...

Il Livermore, che sperimentò con la Fox, così si esprime a proposito delle luci: «Una luce sferica, oblunga, si elevava dal pavimento fino all'altezza delle nostre fronti, per posarsi indi sulla tavola davanti a noi. A un certo momento, su mia richiesta, la luce divenne così brillante che rischiarava una parte della stanza... Vedemmo allora perfettamente la forma intera d'una donna che teneva quel globo luminoso nella mano stessa».

Io stesso ho potuto vedere molto distintamente con il medium Bruno Lava di Treviso - con il quale io sperimentai dal 1955, anche col prof. Beonio Brocchieri - in una seduta tenuta nel giugno 1973, un magnifico globo luminoso, che si formò in grembo a colui che era seduto alla mia destra, passare poi in grembo a me, attraversare la tavola dal di sotto, emergere dall'altra parte e poi finire con l'estinguersi volando in alto verso il soffitto. 


Ectoplasmie
Nell'indagare i fenomeni del magnetismo animale si era già fatta parola della circostanza per cui sembrava che un qualcosa uscisse dal corpo umano spinta dalla volontà; e proseguendo nella indagine del super-normale, abbiamo ancora potuto vedere come i colpi vibrati a distanza (raps), i movimenti di oggetti, le levitazioni di persone ed altri analoghi fenomeni della medianità fisica, rendessero necessario il concetto di una forza o sostanza proiettantesi fuori del corpo. E specialmente nelle telecinesie indagate con il sussidio fotografico, si è potuto mettere in evidenza, in certi casi, dei filamenti o una mano fluidica, causa del movimento. Infine, il fenomeno delle stimmate ci ha condotti a sostenere il concetto di un pensiero e una volontà plasticizzatori e organizzatori della materia.

Le ricerche condotte nel campo dell'alto medianismo permettono di dimostrare su una base sicura, che una sostanza fuoriesce effettivamente dal corpo del medium, in particolari circostanze di sperimentazione e con medium particolari. Accettando il neologismo proposto dal Richet, si è convenuto di definire tale sostanza col nome di ectoplasma; è anche usato il termine di teleplasma.

Essa ci appare come un qualcosa di indifferenziato, come una sostanza amorfa, ora pastosa, ora filamentosa come un tessuto, ora consistente, ora elastica, dotata di colore ora grigio, più spesso bianchissimo, talvolta luminescente; i suoi movimenti sono rapidissimi, tanto che la materia ectoplasmica può essere vista apparire e disparire con fulminea rapidità. La fotografia applicata al fenomeno, dimostra che talvolta pochi secondi separano la presenza della sostanza dalla sua sparizione. E' anche sensibilissima alla luce, che presenta su essa un forte potere disgregante: per tale ragione le esperienze vengono condotte al buio, o in luce rossa bassissima. Abitualmente il lampo di magnesio, con cui si perviene a fotografare la sostanza, è quello che la fa immediatamente disgregare. Molte volte si può mettere in evidenza il luogo dal quale l'ectoplasma esce; ed è per lo più dalle cavità naturali, come il naso e la bocca, o dai capezzoli e dall'ombelico. Si è anche potuto dimostrare che l'ectoplasma rientra spesso nel corpo del medium, e si è riusciti a determinare il punto di rientro, come la fotografia ne aveva determinato il punto di emergenza; e ciò si è ottenuto colorando la sostanza con anilina, che veniva depositata sulla pelle del medium nel punto esatto d'ingresso. Dell'ectoplasma si è tentata anche l'analisi microscopica; e i tentativi più seri sono quelli dei fisiologi Richet e Schrenck-Notzing, e di Harry Price. Come era prevedibile, tali esami non apportarono (e, aggiungo, non apporteranno mai) alcun contributo alla comprensione del misterioso processo. Infatti si trovarono globuli rossi in disfacimento, cristalli di sostanze varie, ecc. Ora, evidentemente, non è l'ectoplasma che fu analizzato, ma piuttosto solo quello che l'ectoplasma portava via dal corpo fisico del medium durante il processo di esteriorizzazione: la vera sostanza sfuggiva, così, ai mezzi di indagine fisica. E poi, anche avendola in mano e potendola esaminare, non faremo un passo di più di quello che ha fatto la scuola materialista quando si illuse di spiegare il mistero della vita osservando delle cellule sezionate e colorate sotto il microscopio!

Le esperienze più note, fra le tante seriamente condotte in tutto il mondo, sono quelle, in primo luogo della signora Bisson, di Richet, di Delanne, di Schrenck-Notzing, di Geley e del dott. T. G. Hamilton. I primi cinque studiosi elencati sperimentarono con Eva Carrière (Marthe Béraud), potente medium per l'estrinsecazione ectoplasmica, ottenendo risultati meravigliosi e impressionanti. Le fotografie che riproduco ne sono la documentazione inoppugnabile.

Con questa medium il prof. Schrenck-Notzing condusse rigorose esperienze durante gli anni 1909-13; e in più di 180 sedute si ottennero 200 buone fotografie di ectoplasma, nonché una intera pellicola cinematografica. Nell'inverno 1922 egli provò di nuovo l'esistenza della sostanza davanti a 100 scienziati, fra i quali 26 erano professori d'università tedesche. Tutti costoro, scettici dapprima, sottoscrissero alla reale esistenza dei fatti.

Il dott. Geley così descrive il comportarsi dell'ectoplasma:
«Il processo di materializzazione può riassumersi in questi termini: dal corpo del medium trasuda e si esteriorizza una sostanza amorfa o poliforma la quale assume rappresentazioni diverse, che generalmente sono rappresentazioni d'organi più o meno completi... Tale sostanza si esteriorizza ora in forma gassosa o vaporosa, ed ora in forma semiliquida o solida... Essa è mobilissima; talvolta si snoda lentamente, sale, discende, striscia sulle spalle, sul petto, sulle ginocchia del medium, con movimenti serpeggianti che ricordano quelli di un rettile, mentre appare e dispare fulmineamente...
Inoltre, tale sostanza dimostra una grande sensibilità accoppiata ad una sorta d'istinto il quale ricorda l'istinto di conservazione che contraddistingue il regno degli invertebrati. Si direbbe che sia fornita di tutta la diffidenza propria agli animali senza difesa, o ad un essere la cui sola difesa consista nella capacità di rientrare istantaneamente nell'organismo del medium, dal quale è scaturito. Essa teme i contatti, ed è sempre preparata ad evitarli riassorbendosi nel medium; mentre possiede una tendenza irresistibile ad organizzarsi immediatamente. Non persiste mai troppo a lungo nello stato primitivo. Accade talvolta che il suo organizzarsi sia così rapido da non lasciare il tempo di osservare la sostanza primordiale. Altre volte si può osservare simultaneamente la sostanza amorfa e le rappresentazioni più o meno complete conglobate nella sua massa, per esempio si scorge un dito che penzola nel mezzo a frange di sostanza, ovvero una testa od un volto ancora avviluppati nella sostanza...» (De l'Inconscient au Conscient).

Il prof. Richet, nelle sue esperienze con Eva C. (Marta) nel 1906, aveva potuto a suo agio osservare l'estrinsecarsi dell'ectoplasma; e così descrive una sua esperienza. «Dopo mezz'ora, aperte le tende, scorgo per terra una vaga luminosità. A poco a poco il chiarore si fa più intenso. La sostanza è per terra come un piccolo fazzoletto luminoso, mentre tutto il corpo di Marta è immobile. Indi la macchia luminosa si ingrandisce; i suoi contorni sono lattiginosi, indecisi, nebulosi, più incerti e più pastosi che quelli di una stoffa. Essa si avvicina alla poltrona, si ingrandisce, assume la forma di una specie di serpente... I suoi contorni si fanno via via più netti. E subito, uno spettacolo straordinario: dalla massa si stacca una punta che sale, si ricurva, e si dirige sul petto di Marta (le cui mani sono sempre tenute). La punta continua ad avanzare, in maniera impressionante, come un animale che si diriga con il suo becco; e a misura che essa avanza, sullo stelo rigido, si viene formando una tenda che si svolge, come una membrana d'ala di pipistrello, e così sottile e trasparente che si percepiscono le vesti di
Marta attraverso. Marta è immobile e parla ad intervalli. Io posso avvicinarmi, e guardare da molto, molto, molto vicino, cioè da due o tre centimetri di distanza! E vedo come una stoffa gonfiata, a forme mutevoli, animata di movimenti. Durante 5-6 minuti la esamino con cura. Vedo dei prolungamenti, come le corna di un lumacone, che si drizzano a destra e a sinistra: tali corna assomigliano alla gelatina trasparente, e possono entrare ed uscire dalla massa centrale più nettamente formata... Questa fu la mia prima straordinaria esperienza» (Traité de Métapsychique).

Fedele al principio di passare dal semplice al complesso, al fine di illuminare progressivamente chi legge, riferirò ora un'esperienza della signorina Felicia Scatcherd, la quale ebbe occasione di notare il comportamento intelligente dell'ectoplasma. Ed ecco come si esprime a tal proposito:
«Feci colazione insieme a Marta (Eva C), e quando ebbimo finito, manifestò il desiderio di accordarmi una seduta. Si cominciò, presente la signora Bisson, e la medium cadde subito in una profonda trance, con la testa riversa all'indietro, in guisa che non avrebbe potuto scorgere nulla a sé dinanzi, anche se fosse stata sveglia. Le cortine del gabinetto rimasero aperte, e la luce fu lievemente abbassata. Stavamo conversando, quando subitaneamente vidi apparire sul pavimento una massa abbondante di sostanza, a circa 40 centimetri dalla sedia della medium, e alla sinistra di lei. Era di una bianchezza straordinaria, e lievemente luminosa. Pensai fra me: "Come può essere avvenuto tutto questo? Chi sa se la sostanza è vincolata alla medium?". Immediatamente il "controllo" della medium rispose alla mia domanda mentale, osservando: "Non vi sono vincoli; tu puoi passare fra la sostanza e la medium". Io così feci, senza inconvenienti. Indi collocai un
fazzoletto bianco di bucato accanto alla sostanza onde valutarne il candore, riscontrando che il fazzoletto appariva grigio al confronto. Mi posi quindi a sedere in una posizione la quale mi permetteva di toccare, non veduta, la sostanza. Quando la mia mano stava per raggiungere lo scopo, il corpo della medium si contrasse in uno spasimo convulso, e il "controllo" gridò: "Non mi toccare! Non mi toccare! Ne va della mia vita!".

«Colta da rimorso, mi scusai per il tentativo inconsulto. Nondimeno, più tardi mi si permise spontaneamente di toccare la sostanza, e trovai che presentava una resistenza al tatto comparabile a quella del bianco d'uovo sbattuto, mentre la sua temperatura appariva leggermente inferiore a quella dell'ambiente. Dissi alla signora Bisson: "Quanto mi interesserebbe di poterla pesare! Ma capisco che l'impresa è impossibile, dal momento che non si può maneggiarla senza arrecar danno alla medium". La signora Bisson sorrise, e rivolgendosi alla propria figlia, la pregò di recarsi in cucina a prendere una bilancia.

«Nel frattempo quella sostanza magica si era allungata assumendo la forma di un rettile; dal che ne desumo che avesse compreso che cosa si desiderava da essa. Quando giunse la bilancia, io ebbi a provare la più forte emozione della mia vita, poiché vidi quella sostanza in forma di rettile alzarsi sulla coda, e venire a collocarsi sopra il piatto della bilancia, la quale era posta sopra un piedistallo alto 30 cm. sul suolo. Ivi rimase fino a quando io non ebbi controllato il suo peso, che trovai leggerissimo in rapporto al volume; indi, serpeggiando all'indietro, si ritrasse dalla coppa e discese al suolo, dove immediatamente riprese il primitivo aspetto informe; e mentre io la stavo sorvegliando,
mi sparì dinanzi. Non si diradò, non si disciolse: disparve!». (Light, 1921).

Come il lettore avrà notato, la sostanza ectoplasmica si dimostra sensibile al tatto, fino al punto da non poter essere toccata senza arrecare danno al medium produttore; il che non stupisce, visto che i rapporti fra medium e sostanza risultano così evidenti da non doversi spendere parole per illustrarli. Ricorderò solo che durante le crisi ectoplasmiche il medium dà segni di una notevole sofferenza, che si tradisce attraverso contrazioni spasmodiche degli arti e specialmente del volto. Ma ciò che nel caso esposto è più notevole da osservare, è appunto il contegno intelligente dell'ectoplasma che modifica la sua forma in rapporto alla realizzazione di un fine preciso: quello di essere pesato. Che cosa può pretendersi di più sintomatico? Osservo subito però che la prova di intelligenza or ora offerta è la più modesta che l'ectoplasma ci presenti: le prove maggiori seguiranno seguendo l'ulteriore evoluzione di questa sostanza misteriosa e primordiale.
Tratto da - L'Uomo alla conquista dell'anima