La mente è all'origine della materia?
Il
professor Antonio Giuditta è un neurobiologo, già docente di
fisiologia alla facoltà di scienze dell’Università di Napoli
Federico II. Tra i suoi campi di ricerca figura in particolare il
ruolo del sonno nel processo di memorizzazione. Esso non riguarda
soltanto il sonno paradossale o REM come si pensa solitamente, ma
include primariamente anche il sonno profondo o sonno a onde lente.
Quest’ultimo provvede a eliminare le tracce di memoria non
essenziali. In un suo recente articolo Antonio Giuditta ha
ipotizzato che le memorie siano inizialmente conservate nelle sinapsi
cerebrali ma siano successivamente trasferite al livello quantico nel
corso del sonno paradossale. Un altro campo di interesse del
professor Giuditta è quello dei fenomeni paranormali, in particolare
quelli studiati e registrati in esperimenti effettuati all’inizio
del Novecento dal fisiologo della Regia Università di Napoli,
Filippo Bottazzi, con la medium Eusapia Palladino. Gli esperimenti
riguardavano in particolare il movimento di oggetti a distanza
(telecinesi) nei quali la Palladino otteneva risultati spettacolari.
Abbiamo
incontrato il professor Giuditta in Portogallo in un recente
congresso indetto dalla IAC, un’associazione internazionale che
promuove lo studio e la sperimentazione degli effetti prodotti dalla
coscienza sulla materia. Abbiamo colto quell’occasione per
interrogarlo sul suo interesse per il paranormale. Gli chiediamo se
si è limitato a studiare quanto già fatto da Bottazzi o se ha
sperimentato anche per conto suo.
“Ho
sperimentato anche in prima persona” ci risponde “ e in
particolare ho compiuto numerose registrazioni video di un piatto di
plastica sospeso ad un sostegno fisso con un filo sottile e posto a
circa due metri da un soggetto. Ho potuto constatare che ognuna
delle persone esaminate (una ventina) è in grado di far ruotare il
piatto sul piano orizzontale. Ciò dimostra che le capacità
telecinetiche sono fenomeni biologici, come predetto da Bottazzi.”
Che
cosa vuol dire ciò?
Vuol
dire che attorno a noi esiste un campo bioenergetico ordinato.
Infatti il piatto di plastica non si muove in tutti i modi che sono
indotti da correnti d’aria anche deboli, ma ruota esclusivamente
sul piano orizzontale in senso orario o antiorario. In un esperimento
pilota eseguito con una coppia di giovani fidanzati si è osservato
che lui era in grado di farlo ruotare in senso orario con notevole
intensità se veniva esaminato da solo, ma con intensità molto
minore se l’esame veniva fatto insieme alla ragazza. È stato
quindi di grande interesse notare che l’esame della ragazza da sola
ha dimostrato la rotazione del piatto di plastica in senso
antiorario. È quindi possibile che i loro due diversi campi,
destrorso e sinistrorso, si siano sommati algebricamente producendo
il minor effetto osservato quando essi erano insieme.
Ma
il fatto che il piatto di plastica ruoti in senso orario o antiorario
non potrebbe essere determinato dal sesso della persona?
Questa
ipotesi è sostenuta da esperimenti eseguiti tempo fa all’Università
di Princeton da Brenda Dunne con un diverso metodo di analisi.
Secondo Brenda, gli esperimenti eseguiti con due persone che hanno un
rapporto amoroso producono un effetto molto maggiore. D’altra
parte, nel mio unico esperimento, nonostante si trattasse di due
fidanzati l’effetto era invece minore dal momento che ognuno dei
due esprimeva rotazioni in direzione opposta.
Questi
esperimenti possono apparire piuttosto strani al profano. Qual è il
senso di questi test?
Il
loro scopo è di arrivare capire la vera natura di noi stessi e del
nostro corpo e le nostre capacità di interazione con la materia.
Secondo la maggioranza dei fisici e dei neurobiologi si tratta
soltanto di fenomeni materiali. Al contrario io ritengo che la mente
sia presente fin dall’inizio dell’universo e anche prima, e che
essa si manifesti nella forma non differenziata che ha avuto sin dai
primordi. La straordinaria costruzione dell’universo può infatti
essere vista come un grandioso processo di differenziazione. La
formazione del centinaio di diversi atomi avvenuta nell’evoluzione
cosmica non ha consentito alla maggioranza di essi di costruire forme
più complesse. Pochi altri atomi che ci sono riusciti sono i
costituenti degli organismi biologici. Si è trattato di un processo
di selezione non assimilabile al senso utilizzato dal neodarwinismo.
Noi siamo fatti di particelle elementari configurate negli atomi di
pochi elementi. Perciò non credo alla costruzione di computer dotati
di autocoscienza dal momento che essi sono fatti di atomi diversi dai
nostri.
Perché
si è interessato agli esperimenti compiuti dal professor Bottazzi
all’inizio del Novecento?
Perché
sono stato colpito dalle conclusioni di Bottazzi secondo cui gli
eventi paranormali sono fenomeni biologici. Questo implica che tutta
la biologia è pervasa di tali fenomeni. Ne consegue che essi possono
avere avuto un ruolo non marginale nell’evoluzione biologica,
anch’essa costellata da linee evolutive progressivamente scomparse.
Assumere che il meccanismo evolutivo si basi su mutazioni casuali del
genoma delle cellule germinali mi pare insostenibile.
È
invece di notevole interesse ricordare che negli esperimenti con
Eusapia Palladino, Bottazzi e due suoi colleghi avevano notato che la
medium era capace di produrre arti “sottili” che le permettevano
di effettuare i fenomeni telecinesici. Essi avevano le stesse
capacità sensoriali e motorie degli arti normali e fuoriuscivano
temporaneamente dal corpo della medium. La loro classificazione tra i
fenomeni biologici implica ammettere che essi siano potenzialmente
presenti in tutti gli organismi e che quindi tutti gli organismi
siano in grado di modificare la loro forma. Da un punto di vista
evolutivo si potrebbe trattare di elementari tentativi di adattare la
struttura del corpo a sopravvenute condizioni ambientali. Possiamo
quindi supporre (non si fa nessun male a supporre lo sconosciuto) che
nel classico caso della giraffa si sia trattato di produrre lo
sviluppo del suo lungo collo e delle sue lunghe gambe “desiderando”
come esse avrebbero dovuto essere per raggiungere le foglie più alte
degli alberi.
Questa
teoria si scosta molto da quelle ufficiali…
Fino
a oggi la biologia ha studiato solo l’aspetto materiale degli
organismi, il loro corpo, ma ha marginalizzato le capacità
paranormali della mente studiate sin dall’Ottocento ma tuttora
negate dalla scienza ufficiale.
Fonte:
www.mutamenti.ch