Manifestazioni di medianità fisica ed esperimenti con fenomeni di Poltergeist


Manifestazioni di medianità fisica ed esperimenti con fenomeni di “Poltergeist”


(1) In tedesco sempre anche nel testo. Poltergeist = spirito folletto (N. d. T.). 

Hewat McKenzie aveva sempre insistito sul fatto che affinché la mia medianità ottenesse il suo scopo avrei dovuto tenermi lontana da ogni aspetto di medianità fisica ogni volta che si manifestava. Avevo accettato il suo punto di vista riguardo a ciò, e mi ero perciò rifiutata di incoraggiare qualsiasi manifestazione di medianità fisica. Negli ultimi anni passati al British College avevo mostrato segni di sviluppo della medianità fisica. 

Ma quando questa forma divenne improvvisamente più energica in me fui curiosa di indagare da sola se aveva qualche uso o scopo reale. Sapendo che Hewat McKenzie non avrebbe approvato che avessi dato inizio a questo potere coscientemente, consultai a tale riguardo altri capi del movimento. Un gruppo di noi si riunì sperimentalmente ogni settimana per fare delle osservazioni. Dopo qualche tempo i miei collaboratori notarono che cominciavo a produrre una materia nebbiosa e traslucida simile all’ectoplasma. Osservarono in questa sostanza, il formarsi di una serie di visi in cui vedevano raffigurate una ventina di persone che avevano conosciuto in questa vita. E’ possibile che ulteriori esperienze lungo questa linea avrebbero potuto produrre risultati interessanti, ma io cominciai ad avere una crisi di coscienza ed esitai a permettere che tali fenomeni fisici , si sviluppassero ancora contro il consiglio del mio amico Hewat McKenzie. 

Andai perciò direttamente da lui e gli narrai tutto ciò che era accaduto nelle nostre sedute sperimentali. Egli mi parlò assai seriamente e mi spiegò con esattezza le ragioni per cui mi aveva sconsigliato di consentire allo sviluppo di tali accessi di medianità fisica; se io avessi continuato, insistette, essi avrebbero interferito sull’aumento dei più profondi e più nobili aspetti della mia medianità mentale, che egli considerava troppo preziosa per interferirvi in tal modo. Mi avvisò che l’ipersensibilità del mio corpo, che già aveva tanto
indebolita la mia salute, probabilmente non avrebbe potuto resistere all’aggiungersi del peso di un terribile sforzo di medianità fisica. Poiché avevo già sperimentato una o due manifestazioni del rovinoso effetto di questo potere fisico, lo ascoltai con molta attenzione e seguendo il suo consiglio posi fine a ogni ulteriore esperimento di medianità fisica. Promisi allora al signor McKenzie che non avrei ceduto a nessun’altra forma di indagine o di sviluppo fisico, finché non avessi per parecchi anni date solide basi alla mia medianità
mentale. 


Uno dei più grandi interessi della vita di Hewat McKenzie era l’osservazione e lo studio dei fenomeni di poltergeist. La ragione che egli ne dava era che credeva che tali fenomeni contenessero la prova più chiara e più obbiettiva della “sopravvivenza della vita dopo la morte”. Egli raccontava spesso alcune sue esperienze fatte mentre era in rapporto con un poltergeist. Poiché queste occasioni erano estremamente rare non avevo mai sperato di assistere a qualcuna di esse. Si sa che una manifestazione di poltergeist accade di solito quando sono presenti o adolescenti o persone di sviluppo ritardato. Il fenomeno può avere molti aspetti, ma la sua solita espressione consiste in violenti e inattesi movimenti di oggetti attraverso lo spazio. Questi movimenti sono con ogni probabilità accompagnati o da forti rumori o da esplosioni o da ripetuti colpi. 

Si possono naturalmente proporre numerose spiegazioni circa la causa di questi fenomeni; ma Hewat McKenzie pensava che la tesi spiritica fosse la più probabile. Egli pensava che dietro alla manifestazione di ogni poltergeist esistesse uno “spirito infelice” attaccato alla terra, che tentava di attrarre l’attenzione per mezzo di qualunque improvviso movimento o suono che poteva produrre. Talvolta, questi “infelici” potevano, egli diceva, avere qualche rapporto con la famiglia o il luogo in cui il fenomeno accadeva. Il signor McKenzie dichiarava di avere appreso dai suoi precedenti esperimenti che se avesse potuto, con l’aiuto di un medium, raggiungere lo “spirito infelice” che provocava il disturbo, allora avrebbe potuto risalire alla causa della manifestazione di poltergeist. 

Mi chiese di aiutarlo proprio nella ricerca di un caso simile, che stava indagando. Per parte mia dovevo semplicemente cadere in trance. Ciò che accadde dopo quel momento mi fu detto più tardi, dopo che mi svegliai dalla trance. Seppi allora che Uvani era riuscito a raggiungere lo “spirito infelice” che provocava i disturbi di poltergeist, e aveva spiegato al signor McKenzie il motivo per cui quest’essere turbato era tornato indietro a dar fastidio ai suoi parenti. Allora Hewat McKenzie cominciò a sciogliere le difficoltà che avevano
causato il suo ritorno. In questo caso particolare c’erano, come mi fu poi detto, complicazioni circa un testamento perduto. McKenzie riuscì per mezzo delle indicazioni dategli dallo spirito infelice a localizzare il documento nascosto dietro la cornice di un quadro. Soddisfatto dal felice risultato della sua visita disturbatrice il presunto nonno si allontanò e quei fenomeni a poco a poco diminuirono ed ebbero termine. 

Dopo di allora ho assistito con successo a un gran numero di questi esperimenti di poltergeist. Sembrava che gli spiriti che in queste varie occasioni rivelavano le loro storie mentre io ero in trance avessero senza eccezione causato questi disturbi di poltergeist poiché erano turbati da qualche profondo ed emozionante conflitto che non era stato risolto prima della loro morte. La vendetta e la riparazione dei torti sembravano spesso le cause del loro ritorno. Quando queste complicazioni erano eliminate la manifestazione dei fenomeni di poltergeist cessava sempre, così all’improvviso com’era cominciata. 


Tratto da: "Vita di medium" di Eileen J. Garrett.


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