Il Piano Astrale e il regno elementale


Il Piano Astrale e il regno elementale


Il piano astrale è la regione dell’universo attigua a quella fisica, se pure il termine “attigua” può convenire ad indicarne i rapporti. In quel piano la vita è più attiva che nel fisico, la forma è più plastica. Lo spirito-materia di quel piano è più altamente vitalizzato e più sottile di qualunque tipo di spirito-materia del mondo fisico; infatti, come abbiamo visto, la parete limitante l’atomo fisico ultimo, il costituente dell’etere fisico più rarefatto, è costituito da innumerevoli aggregazioni della materia astrale più densa. Il termine “attiguo” è poi poco appropriato, perché dà quasi l’idea di piani disposti in modo che uno termina dove un altro incomincia; invece essi sono piuttosto come sfere concentriche compenetrate, distinte tra di loro non per distanza, ma per differenza di costituzione. Come l’aria permea l’acqua, come l’etere permea i solidi più densi, così la materia astrale permea tutta la materia fisica. Il mondo astrale è sopra di noi, sotto di noi, attorno a noi, attraverso di noi; noi viviamo e ci muoviamo in esso, ma per noi è intangibile, invisibile, inudibile, impercettibile, perché la prigione del corpo fisico ce lo preclude, essendo le particelle fisiche troppo grossolane per essere messe in vibrazione dalla materia astrale.

Studieremo il piano astrale nei suoi aspetti generali, riservandoci di considerare a parte quelle speciali condizioni di vita nel piano stesso in rapporto alle entità umane, che lo attraversano nel loro viaggio dalla terra al cielo. Lo spirito-materia del piano astrale esiste in sette suddivisioni, come avviene per lo spirito-materia del mondo fisico; e come in questo, si hanno in quel piano infinite combinazioni che formano i solidi, i liquidi, i gas e gli eteri astrali. Ma rispetto alle forme fisiche la maggior parte delle forme materiali astrali hanno un tale splendore, una traslucenza tale da meritare l’epiteto astrale o siderale che fu loro applicato, termine che a prima vista può trarre in errore, ma che ormai è troppo consacrato dall’uso per essere cambiato. Non essendovi dei nomi specifici per le suddivisioni dello spirito-materia astrale, possiamo designarle con le denominazioni terrestri. L’idea principale che si deve tener presente è che gli oggetti astrali sono aggregazioni di materia astrale, come gli oggetti fisici sono aggregazioni di materia fisica, e che la scena del mondo astrale assomiglia molto a quella del mondo fisico, perché costituita in gran parte da duplicati astrali degli oggetti fisici. Una particolarità, tuttavia, arresta e confonde l’osservatore inesperto: parte per la traslucenza degli oggetti astrali e parte per la natura della visione astrale, (essendo la coscienza meno intralciata nelle sue funzioni dalla più sottile materia astrale di quello che non le avvenga quando è rinchiusa nella materia fisica) ogni cosa è trasparente e visibile nello stesso tempo davanti, dietro, e fuori. Perciò un poco di esperienza è necessaria prima che si possano vedere correttamente gli oggetti; e una persona che ha sviluppato la vista astrale, ma non ha ancora molta esperienza nell’usarla, va soggetta a ricevere le più disordinate impressioni ed a cadere negli errori più madornali.

Un’altra caratteristica del mondo astrale che colpisce e a prima vista confonde, è la rapidità con cui le forme, specialmente se non sono connesse con una matrice fisica, cambiano i loro contorni. 

 

Un’entità astrale muta l’intero suo aspetto con la più sorprendente rapidità, perché la materia astrale prende forma sotto l’impulso di ogni pensiero e la vita rimodella subito la forma per dare a se stessa una nuova espressione. Quando nella sua discesa la grande onda vitale dell’evoluzione della forma passò attraverso il piano astrale e vi costituì il terzo regno elementale, la Monade si attirò attorno delle combinazioni di materia astrale, dando a queste combinazioni, chiamate essenza elementale, una vitalità particolare e la caratteristica di rispondere agli impulsi delle vibrazioni di pensiero e di prendere forma istantaneamente sotto quegli impulsi. Questa essenza elementale esiste in centinaia di varietà in ogni suddivisione del piano astrale e, come avviene dell’aria che in prossimità di una superficie fortemente riscaldata si rende visibile con un continuo tremolio, appare in costante moto ondulatorio con colori cangianti come quelli della madreperla. Questa vasta atmosfera di essenza elementale risponde continuamente a vibrazioni cagionate da pensieri, sentimenti e desideri, e sotto l’urto di alcune di esse è messa in una agitazione paragonabile a quella delle bollicine di vapore nell’acqua bollente 1 . La durata della forma dipende dalla forza dell’impulso che le diede origine, la nettezza dei contorni dalla precisione del pensiero, ed il colore dalla qualità (intellettuale, devozionale o passionale) del pensiero stesso.

I pensieri vaghi e sconnessi, che sono con tanta abbondanza prodotti dalle menti non sviluppate, arrivando nel mondo astrale raccolgono intorno a se stessi delle nubi vaghe di essenza elementale e con queste vanno errando, attratti in qua e in là da altre nubi dì natura affine. Tali forme aderiscono ai corpi astrali delle persone il cui magnetismo — buono o cattivo — le attira, e dopo un certo tempo si disintegrano per tornare a far parte dell’atmosfera generale di essenza elementale. Sino a quando conservano un’esistenza separata, esse sono delle entità aventi per corpo l’essenza elementale, e per vita animatrice un pensiero; perciò si dà loro il nome di elementali artificiali o forme-pensiero.

I pensieri chiari e precisi hanno ognuno la propria forma ben definita, con contorni netti, e presentano una infinita varietà di disegni. Questi risultano dalle vibrazioni suscitate dai pensieri, appunto come nel piano fisico abbiamo delle figure prodotte dalle vibrazioni sonore.

Le “figure della voce” offrono una buonissima analogia per dare un’idea delle “figure del pensiero”, perché la natura, con tutta la sua infinita varietà, è molto conservatrice nei suoi principi e, di piano in piano, ripete nei suoi regni gli stessi metodi. Questi elementali artificiali nettamente determinati hanno una vita più lunga e assai più attiva dei loro nebulosi fratelli, per cui esercitano un’influenza molto più forte sui corpi astrali (e per mezzo loro sulle menti) di coloro verso i quali si sentono attratti. In questi eccitano delle vibrazioni simili alle proprie, e così i pensieri si diffondono da mente a mente senza che occorra un’espressione fisica. Più ancora: gli elementali artificiali possono dal pensatore venir diretti a qualsiasi persona cui egli desidera che giungano, e dalla sua forza di volontà e dall’intensità del suo potere mentale dipende la loro potenza.

Nelle persone comuni gli elementali artificiali creati dai sentimenti o dai desideri sono più vigorosi e meglio definiti di quelli creati dal pensiero. Così uno scoppio d’ira produrrà una vampa assai nettamente definita e potente di colore rosso, e la collera prolungata creerà un elementale pericoloso, pure rosso e foggiato a punta, a freccia o in altro modo atto ad offendere. L’amore, secondo la sua qualità, darà origine a forme più o meno belle per colori, con tutte le sfumature dal cremisi alle tonalità più squisite e più delicate del rosa, e per disegni che appaiono quali nubi diffuse o quali forme protettrici, tenere e forti. Ben sovente le preghiere amorose di una madre aleggiano intorno al figlio in forme angeliche, allontanandone le influenze cattive che egli stesso può aver attratto coi suoi pensieri.

Caratteristica di questi elementali artificiali, quando sono diretti dalla volontà verso una determinata persona, è quella di essere animati dal solo impulso di eseguire la volontà del loro creatore. Un elementale protettivo si terrà presso il suo soggetto cercando tutte le opportunità di allontanarne il male o di attirare verso di lui il bene, agendo non consciamente, ma per un impulso cieco, come seguendo la linea di minor resistenza. Così pure un elementale animato da un pensiero maligno si aggirerà intorno alla sua vittima cercando l’opportunità di recarle
danno. Né l’uno né l’altro però possono produrre alcun effetto se non vi è nel corpo astrale dell’oggetto qualche cosa di affine a loro stessi, qualche cosa che possa rispondere in accordo con le loro vibrazioni, rendendoli in tal modo atti a far presa su di esso. Se nell’oggetto non vi
è nulla di tutto ciò, allora, per una legge della loro natura, essi rimbalzano percorrendo in senso inverso la via seguita prima, la traccia magnetica lasciata dietro di sé, e vanno a colpire il loro creatore con una forza proporzionata a quella con la quale furono proiettati. È risaputo,
per esempio, che un pensiero di odio mortale, invece di colpire colui verso il quale era stato lanciato, uccise il suo mandante; mentre dei buoni pensieri diretti a chi non ne è degno, ritornano come benedizioni a colui che li ha emessi.

Una conoscenza anche molto superficiale del mondo astrale può dunque agire come stimolo potentissimo ad un retto pensare e renderà più intenso il senso della responsabilità riguardo ai pensieri, ai sentimenti e ai desideri che noi lasciamo liberi in questo regno. Fiere avide di rapina ed ingorde di sangue sono in gran parte i pensieri di cui gli uomini popolano il piano astrale; essi però peccano per ignoranza: non sanno quello che fanno! L’insegnamento teosofico sollevando un lembo del velo del mondo invisibile, ha — tra gli altri risultati — anche quello di dare agli uomini una base più sana di condotta, un apprezzamento più razionale delle cause di cui vediamo sulla terra solamente gli effetti. Poche delle dottrine teosofiche sono nel loro contenuto etico più importanti di questa intorno alla creazione ed alla direzione delle forme-pensiero, o elementali artificiali, poiché per mezzo di essa l’uomo impara che la sua mente non è un bene esclusivamente personale, che i suoi pensieri non concernono lui solo, ma che egli manda continuamente nel mondo degli uomini angeli o demoni, della cui creazione è responsabile e della cui influenza dovrà render conto. Imparino, dunque, gli uomini la legge e secondo questa governino i loro pensieri.

Se invece di considerare gli elementali artificiali separatamente uno ad uno, li prendiamo in massa, riesce facile comprendere quale tremenda influenza essi abbiano nella produzione di sentimenti nazionali e di razza, e nello sviare la mente colmandola di pregiudizi. Noi tutti cresciamo in un’atmosfera pullulante di elementali che danno corpo a certe idee: i pregiudizi nazionali, i modi nazionali di considerare qualsiasi questione, i tipi nazionali di sentimenti e di pensieri tutti agiscono su di noi sin dalla nostra nascita, anzi prima ancora di essa. Noi vediamo ogni cosa attraverso quest’atmosfera, ogni pensiero ne è più o meno rifranto, e i nostri corpi astrali stessi vibrano in accordo con essa. Ne consegue che la stessa idea apparirà completamente diversa ad un Indiano, ad un Inglese, ad uno Spagnolo, ad un Russo; alcune concezioni facili all’uno saranno quasi impossibili all’altro, certi costumi attraenti istintivamente per l’uno, saranno per l’altro istintivamente odiosi. Noi siamo dominati dalla nostra atmosfera nazionale, cioè da quella porzione del mondo astrale che immediatamente ci circonda. I pensieri degli altri, formati in gran parte nello stesso stampo, agiscono su di noi e risvegliano delle vibrazioni sincrone; essi intensificano i punti in cui ci accordiamo con l’ambiente e annullano le dissonanze, questa azione incessante esercitata attraverso il nostro corpo astrale imprime su di noi il marchio di razza e traccia alle energie mentali dei canali entro cui scorrono prontamente. Nel sonno e nella veglia queste correnti agiscono su di noi, e la nostra stessa incoscienza della loro azione le rende tanto più efficaci. Siccome la maggioranza degli uomini ha per natura più ricettività che iniziativa, codeste correnti operano quasi come riproduttori automatici dei pensieri che loro arrivano da ogni lato e così l’atmosfera nazionale è continuamente intensificata...

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